Il Digiuno: dal diritto canonico alle implicazioni nutrizionali

Il Digiuno: dal diritto canonico alle implicazioni nutrizionali

La parola al Dietista Matteo Toto

Questa mattina durante l’appuntamento con l’editoriale “La parola all’esperto” siamo stati in compagnia di Matteo Toto, laureato in Dietistica, iscritto all’Albo della professione Sanitaria di Dietista presso l’Ordine dei Tecnici di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche di Torino, Aosta, Alessandria, Asti.

Essendo nel vivo del periodo Pasquale Matteo ci ha proposto il tema del digiuno. 

Ma che cos’è il digiuno e quale significato ha assunto nel tempo?

Il digiuno è uno stato di privazione degli alimenti, volontaria o imposta. Durante il periodo pasquale, per la religione Cattolica, il digiuno richiama certamente la forma di astensione e penitenza osservata dai fedeli. Le norme più recenti di questo digiuno sono state scritte da papa Paolo VI nel 1966, dettagliate proprio nel Codice di Diritto Canonico: i fedeli sono tenuti contemporaneamente sia al digiuno ecclesiastico sia all’astinenza dalle carni due volte l’anno, il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo. La regola del digiuno obbliga a fare un solo pasto durante la giornata, tuttavia l’acqua e le medicine sia solide sia liquide si possono assumere liberamente. 

Per l’Italia, la Conferenza Episcopale Italiana ha emanato nel 1994 una nota a carattere normativo nella quale è concessa la facoltà ai singoli fedeli di commutare l’osservanza dell’astinenza in tutti i venerdì che non sono di Quaresima con qualche altra opera di penitenza, di preghiera o di carità, a discrezione del singolo fedele; hanno consigliato inoltre di osservare il digiuno e l’astinenza nel giorno di Sabato Santo sino alla Veglia Pasquale.

Quali sono gli effetti del digiuno sul nostro organismo?

Il digiuno inteso come sospensione dell’assunzione di ogni tipo di nutriente innesca inevitabilmente delle reazioni metaboliche sull’organismo, che sono finalizzate all’adattamento e alla sopravvivenza. Digiunando si cessa di apportare alimenti al corpo, ed esso deve sviluppare una nuova strategia per ottenere energia rivolgendosi alle sue riserve: ispeziona tutti i tessuti per inventariare le proteine, i grassi, le vitamine, i minerali di riserva.

Ecco cosa succede nel nostro corpo quando non mangiamo: dopo 8 ore dall’inizio del digiuno, il corpo avrà esaurito le scorte di glucosio (il carburante essenziale per la vita) introdotte con l’ultimo pasto, e inizierà a produrlo utilizzando le scorte di glicogeno nel fegato.

Proseguendo nel digiuno, il corpo utilizza, per produrre glucosio, le riserve di glicogeno depositate nei muscoli e successivamente (circa 12 ore dopo l’inizio del digiuno) quelle del tessuto adiposo, “bruciando i grassi”, per capirci.

Bruciare i grassi è il nostro miraggio e questo ci potrebbe far pensare al digiuno come rimedio unico per dimagrire. Attenzione però: le reazioni chimiche in questione producono anche corpi chetonici come scarto metabolico, e questi in grandi quantità sono tossici per il corpo.

Proseguendo nel digiuno “a oltranza” (quando le riserve di grasso scendono sotto il 7% del peso corporeo) l’organismo inizia ad utilizzare le proteine per ottenere glucosio: qui finisce il dimagrimento e inizia il deperimento.

Esiste una dieta a base di digiuno? 

Si possono citare due esempi: il digiuno intermittente e il mima digiuno

Per “digiuno intermittente” si intende la rinuncia alimentare per un determinato periodo. L’obiettivo è quello di passare un po’ di tempo senza l’apporto di calorie.

Il mima digiuno, invece, apparentemente non vuole essere un modo per dimagrire ma si tratta di un regime vegetariano in grado di rallentare l’invecchiamento, rigenerare le cellule e, solo come effetto collaterale, permettere la perdita di peso. La dieta propone di alternare il modello alimentare quotidiano a qualche giorno in cui si “mima” il digiuno, assumendo da 800 a 1100 calorie. La maggior parte di queste calorie deve provenire da grassi e vegetali, e solo in quantità ridotta da zuccheri e proteine, per ridurre l’assetto ormonale legato all’invecchiamento.

In ogni  caso la ricerca ha ormai dimostrato che l’uomo è un superorganismo al cui interno c’è un microbiota che va alimentato giorno dopo giorno. Il sistema nervoso enterico è un cervello collocato nell’apparato digerente, in grado di comunicare con il sistema nervoso centrale e di influenzare le risposte emotive. L’estate alle porte non giustifica il ricorso a una dieta poco equilibrata.

Qui potete riascoltare l’intervento di Matteo: